Smart working: in quattro città ha ridotto le emissioni

In Italia circolano 666 auto ogni 1000 abitanti, un dato che ci pone al secondo posto in Europa per il più alto tasso di motorizzazione dopo il Lussemburgo. Ma a quanto emerge dallo studio ENEA sull’impatto ambientale dello smart working nelle città di Roma, Torino, Bologna e Trento dal 2015 al 2018, il lavoro a distanza riduce l’emissione di sostanze inquinanti. E consente risparmi in termini di tempo, distanza percorsa e carburante. Più in particolare, permetterebbe di evitare 6 kg di emissioni di CO2 e risparmiare 85 megajoule (MJ) di carburante pro capite.

Un importante strumento di cambiamento

Ma l’analisi evidenzia anche una riduzione giornaliera di ossidi di azoto (dai 14,8g di Trento ai 7,9g di Torino), monossido di carbonio (da 38,9 g di Roma a 18,7g di Trento), PM10 (da 1,6g di Roma a 0,9g di Torino), e PM2,5 (da 1,1g di Roma e Trento a 0,6g di Torino).
“Il lavoro agile, e tutte le altre forme di lavoro a distanza, hanno dimostrato di poter essere un importante strumento di cambiamento, in grado non solo di migliorare la qualità di vita professionale e personale, ma anche di ridurre il traffico e l’inquinamento cittadino e di rivitalizzare intere aree periferiche, aggiunge Roberta Roberto, ricercatrice ENEA del Dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili e co-autrice dell’indagine –

In media si percorrono 35 km al giorno

Dai dati raccolti emerge che in media il campione percorre 35 km al giorno per una durata di 1 ora e 20 minuti. Roma si conferma la città più critica, con un tempo di percorrenza medio di 2 ore. Infatti, nella capitale gli spostamenti giornalieri per motivi di lavoro e studio sono circa 420mila, mentre ogni persona trascorre nel traffico 82 ore all’anno. Inoltre, per gli spostamenti extra-lavorativi nei giorni di smart working il 24,8% del campione dichiara di aver optato per modalità più sostenibili (mezzi pubblici, a piedi o bicicletta), l’8,7% ha modificato le proprie scelte in favore del mezzo privato, mentre il 66,5% non ha cambiato le proprie opzioni di mobilità.

I mezzi a motore sono ancora i preferiti

Circa la metà del campione dichiara di viaggiare esclusivamente con mezzi di trasporto privati a motore (47% in auto e 2% su due ruote), mentre il 17% viaggia esclusivamente con i mezzi pubblici e il 16% con un mix di trasporto pubblico e privato. Negli spostamenti casa-lavoro, Trento risulta la città con il maggior ricorso a mezzi privati a combustione interna (62,9%), seguita da Roma (54,4%), Bologna (44,9%) e Torino (38,2%).
“Abbiamo scelto queste quattro città per due motivi: il primo riguarda le loro peculiarità legate al territorio e al profilo storico – sottolinea Bruna Felici, ricercatrice ENEA dell’Unità Studi, Analisi e Valutazioni – il secondo, e anche il più pratico, risiede nell’alto numero di risposte al questionario che abbiamo ricevuto dai dipendenti pubblici di queste quattro città, che in media lavorano da casa 2 giorni a settimana”. 

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