Monthly Archives: Luglio 2023

Mercato immobiliare: nel 2023 segnali di “appannamento”

All’interno dello scenario macroeconomico le famiglie italiane si trovano improvvisamente più fragili, con una propensione al risparmio crollata su valori nuovamente esigui. A ciò si accompagna il continuo rialzo dei tassi d’interesse, che preclude a molti la possibilità di accedere al necessario sostegno creditizio. La conseguenza dell’accresciuta rischiosità associata dalle banche agli impieghi immobiliari porta a un calo delle erogazioni, con inevitabili ricadute sull’attività transattiva in tutti i comparti.
Di fatto, il mercato immobiliare italiano mostra inequivocabili segnali di appannamento. Nel primo semestre 2023 la risposta dei valori immobiliari è improntata alla rigidità (+1% per le abitazioni), e l‘andamento dell’inflazione fa sì che l’incremento non sia riuscito a garantire un’effettiva salvaguardia in termini reali. È quanto emerge dal 2° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2023 di Nomisma.

Andamento dei prezzi differenziato

La lieve variazione positiva che investe i valori immobiliari delle abitazioni è l’esito di aspettative di crescita dei prezzi da parte dell’offerta. Questo suggerisce la presenza sul mercato di una domanda ancora disponibile a interiorizzare gli aumenti imposti dalla parte offerente.
Tuttavia, all’interno dei vari mercati, l’andamento dei valori mostra differenze dovute principalmente allo sfasamento temporale che caratterizza le fasi di inversione del ciclo immobiliare. Ad esempio, se a Venezia Laguna i prezzi calano per il terzo semestre consecutivo, a Milano la variazione risulta doppia rispetto a quella media (+2,2% semestrale). Inoltre, l’indagine evidenzia come in media per vendere un’abitazione siano necessari 5,2 mesi. 

Crescono le locazioni brevi

Considerando invece il mercato della locazione, emerge una crescita per il quarto semestre consecutivo (+1,7%). 
Complessivamente le abitazioni locate nel 2022 ammontano a poco meno del 6% dello stock disponibile. Nello specifico, le locazioni di medio-lungo periodo segna una flessione di oltre il 4% per i contratti ordinari e -1,5% per quelli di tipo agevolato. La componente di breve periodo, al contrario, aumenta del +0,6% gli immobili locati a canone libero.  Le variazioni più importanti riguardano Bologna (+3,7%), Cagliari, Catania, Padova e Torino (+2%).  L’aumento più sostenuto dei canoni ha comportato un innalzamento dei rendimenti medi, che in media sono dell’ordine del 5,2% lordo annuo.

Poco interesse da parte degli investitori stranieri

La domanda composta da famiglie, lavoratori, studenti e turisti compete a un’offerta privata troppo esigua e sempre più orientata a privilegiare soluzioni più remunerative, come gli affitti brevi. Gli investitori istituzionali potrebbero coprire almeno in parte il fabbisogno in locazione, anche se al momento continuano a manifestare un interesse decisamente tiepido verso il settore residenziale.
Quanto alla componente corporate l’orientamento è improntato alla prudenza da parte degli investitori stranieri. Che determina un crollo degli investimenti, passati dai 6,2 miliardi di euro del primo semestre 2022 ad appena 2 miliardi di euro nel primo semestre 2023. 

Il trattamento chimico dell’acqua della piscina

Il mantenimento dell’acqua della piscina in condizioni igieniche ottimali è un argomento caro a chiunque ne utilizzi una.

Il trattamento chimico dell’acqua della piscina è infatti un processo fondamentale per mantenere l’acqua pulita e sicura, per azzerare le problematiche legate ai batteri che tipicamente qui si diffondono e al contrario poter fare sempre il bagno in sicurezza.

Infatti, la presenza di batteri nell’acqua della piscina può causare malattie e infezioni di vario tipo, come quelle alle vie urinarie, infezioni oculari e della pelle.

È quindi fondamentale mantenere l’acqua pulita e trattarla correttamente per evitare qualsiasi tipo di contaminazione.

Strumenti per analizzare l’acqua della piscina

Prima di iniziare il trattamento chimico dell’acqua della piscina, è importante analizzare l’acqua stessa per determinare il suo stato igienico.

Per fare ciò, sono necessari alcuni strumenti come i test kit per il pH, i test kit per il cloro, i test kit per l’acidità e i test kit per l’alcalinità. Si tratta di operazioni che vanno svolte a prescindere dal fatto che si tratti di piscine in acciaio prefabbricate o piscine tradizionali.

Questi strumenti sono disponibili in commercio e sono facilmente reperibili presso i negozi specializzati.

Procedure per il trattamento chimico dell’acqua della piscina

Il trattamento chimico dell’acqua della piscina prevede l’utilizzo di prodotti quali il cloro, algicidi e  flocculanti. Questi vanno aggiunti all’acqua della piscina secondo le indicazioni riportate sulla confezione.

È importante seguire sempre le istruzioni del produttore e utilizzare i prodotti chimici in modo corretto per evitare effetti negativi sulla salute umana e sull’efficacia del trattamento.

L’utilizzo del cloro nella disinfezione dell’acqua della piscina

Il cloro è uno dei prodotti chimici più utilizzati per la disinfezione dell’acqua della piscina in quanto efficace contro batteri, virus e alghe, sebbene debba essere utilizzato con cautela per evitare effetti negativi per la nostra salute.

I livelli di cloro raccomandati per la disinfezione dell’acqua della piscina sono compresi tra 1 e 3 ppm (parti per milione).

Per quel che riguarda altri prodotti che possiamo adoperare per sanificare l’acqua della piscina ci sono:

  • Gli algicidi, prodotti chimici utilizzati per prevenire la crescita di alghe
  • I flocculanti, utilizzati per eliminare le particelle in sospensione
  • Antischiuma, per ridurre la formazione di schiuma

Ricordiamo che è importante utilizzare questi prodotti chimici sempre in modo corretto e con cautela.

L’importanza di mantenere l’efficienza della pompa di filtraggio e degli skimmer

Per mantenere sempre efficiente la pompa di filtraggio della nostra piscina, così come il dosatore automatico o lo skimmer, è importante eseguire regolarmente le varie operazioni di manutenzione e pulizia.

È inoltre importante inoltre sostituire regolarmente i filtri e utilizzare prodotti appositi per la pulizia della pompa di filtrazione e del sistema di dosaggio automatico.

La sostituzione dei filtri della tua piscina è infatti un’operazione importante per essere certi della pulizia dell’acqua e dell’efficienza della suddetta pompa.

Tali filtri vanno sostituiti regolarmente in base alle dimensioni e frequenza di utilizzo della propria piscina. Ad ogni modo è importante scegliere i nuovi filtri in base al tipo di struttura e alla quantità di acqua presente.

Conclusione

Il trattamento chimico dell’acqua della piscina è un processo fondamentale per garantirne la pulizia e la sicurezza, nell’interesse di tutti coloro i quali ne fruiranno.

È importante per questo utilizzare i prodotti chimici in modo corretto e con cautela, seguendo sempre le istruzioni del produttore, e ricordarsi di eseguire regolarmente le operazioni di manutenzione e pulizia previste al fine di garantire l’efficienza non soltanto dei filtri ma anche di tutte le altre componenti che hanno un ruolo attivo nel determinare il livello di pulizia e sanificazione dell’acqua.

Energia: l’aumento dei prezzi colpisce le famiglie più deboli

L’Italia è stata uno dei paesi più colpiti dagli aumenti dei prezzi energetici, in particolare per quanto riguarda l’energia elettrica. Il prezzo per uso domestico, che nel secondo semestre 2020 era più basso di quello di Germania e Spagna, ha subito nell’arco di due anni un incremento così ampio (+72,4%) da diventare il più alto tra le maggiori economie europee. A quanto emerge dal Rapporto annuale 2023 dell’Istat l’impatto della crescita dei prezzi dei beni energetici è stato relativamente più pesante per le famiglie con più bassi livelli di spesa. L’inflazione misurata dall’indice Ipca relativa ai beni energetici per le famiglie con i livelli di spesa più bassi è stata infatti superiore di oltre 13 punti a quella registrata per le famiglie con i livelli di spesa più alti (rispettivamente, +60,6% e +47,5%).

Il 10,1% dei nuclei a rischio povertà non riesce a pagare le bollette

In Italia, nel 2022, il 17,6% delle famiglie a rischio di povertà dichiara di non essere in grado di riscaldare adeguatamente l’abitazione, mentre il 10,1% dichiara arretrati nel pagamento delle bollette. Tra le maggiori economie europee solo la Germania mostra un’incidenza più bassa per entrambi gli indicatori. Le famiglie che hanno una spesa energetica troppo elevata unite a quelle il cui reddito scende sotto la soglia di povertà, una volta fatto fronte alle spese energetiche, sono l’8,9% delle famiglie residenti in Italia, e il 27,1% di quelle che ricevono in bolletta i bonus sociali.

L’impatto dei bonus sociali

I bonus sociali sono stati pensati per mitigare l’impatto sulle famiglie della crescita dei prezzi dei beni energetici. L’importo medio dei bonus sociali (elettricità e gas insieme) è stimato, nel 2022, a 992 euro per famiglia beneficiaria, e oltre il 90% del valore totale della spesa per i bonus erogati è destinata alle famiglie appartenenti ai primi due quinti di reddito, le più povere.
Le famiglie ancora in povertà energetica dopo aver ricevuto il bonus sono il 25,1%. L’effetto del bonus nella riduzione della povertà energetica si attesta, quindi, su 2 punti percentuali.

Lotta alla povertà energetica e transizione ecologica equa

Nel medio periodo il processo di transizione ecologica è però destinato a modificare radicalmente le fonti e i prezzi dell’energia. Anche in virtù della sperequazione nell’impatto della variazione dei prezzi energetici, “non si può dare per scontato che i costi e i benefici di questo processo siano distribuiti in modo equo tra le diverse fasce di popolazione”, sottolinea l’Istat. E la lotta alla povertà energetica è un aspetto chiave delle recenti strategie di policy della Commissione Europea per favorire una transizione ecologica equa.

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