Metaverso: ancora non c’è, ma esistono già 141 mondi virtuali

Il Metaverso è un ecosistema immersivo, composto da mondi virtuali interconnessi tra loro in cui le persone possono socializzare, lavorare, effettuare transazioni, giocare e creare, accedendo tramite strumenti di realtà estesa. Ma se sono già 141 i mondi virtuali esistenti, popolati dagli avatar di centinaia di milioni di persone, con regole, funzionalità e modelli di business differenti, il vero Metaverso ancora non esiste, perché non è ancora possibile l’interconnessione tra i diversi mondi virtuali. In ogni caso, i mondi virtuali per costituire il Metaverso devono avere 8 caratteristiche: persistente, accessibile da tutti, immersivo, modulabile, interoperabile, transazionale, consentire il possesso di asset e la rappresentazione tramite avatar. Lo rivela il nuovo Osservatorio Realtà Aumentata e Metaverso della School of Management del Politecnico di Milano.

Solo il 44% è già Metaverse Ready

Dei 141 mondi virtuali esistenti solo il 44% (62 piattaforme) è già Metaverse Ready. Ovvero, liberamente accessibile da chiunque, persistente, economicamente attivo, dotato di grafica 3D, con componenti di interoperabilità che permetterebbero di utilizzare gli asset digitali in maniera cross-platform. Il 33% dei mondi è Open World, spazi virtuali aperti che raccolgono progetti appartenenti a ogni area di interesse, prestandosi a un utilizzo da parte delle imprese o a finalità sociali, ma senza elementi in grado di supportare l’interoperabilità. Il 19% è Focused World, mondi virtuali settoriali i cui progetti sono focalizzati su una particolare area di interesse, e ci sono poi i Showrooming World (4%), vetrine virtuali destinati solo all’esposizione, senza la possibilità di creazione da parte dell’utente e senza la presenza di un’economia interna. 

I progetti delle aziende

Le aziende stanno testando l’ingresso in mondi virtuali. Sono stati censiti 308 progetti realizzati da 220 aziende. La maggioranza riguarda i settori Retail (30%), Entertainment (30%) e IT (17%), ma si trova anche un 9% di progetti Finance and Insurtech e il 5% Food&Beverage. La maggior parte propone servizi per intrattenere la Community dei brand e attirare nuovi target, per aumentare la visibilità o fornire ai consumatori un nuovo touchpoint per l’acquisto di prodotti. Si affacciano anche progetti di Back-End, veri e propri uffici o attività HR, come colloqui e formazione.

In futuro potrà supportare processi industriali 

In futuro il Metaverso potrà supportare processi industriali, tramite la simulazione delle attività e della progettazione dei prodotti e la possibilità di cooperare e interagire a distanza. La maggior parte dei progetti sviluppati nel Metaverso (85%) è realizzato in modo da essere persistente nel tempo, mentre il 15% di progetti non persistenti è costituito principalmente da eventi. Il 69% dei progetti censiti è stato sviluppato su una piattaforma Metaverse Ready, il 20% su Open World. Nella grande maggioranza dei casi (82%) è prevista un’interazione tra l’utente e il brand solo nel mondo virtuale, mentre nel 18% è previsto anche un collegamento con il mondo fisico, soprattutto tramite sconti ottenibili nel punto vendita, accessi esclusivi a beni o servizi reali, premi per le sfide.

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