Vuoi andare negli Usa? Occhio ai tuoi profili social

Ottenere il visto per recarsi negli Stati Uniti sarà sempre più difficile. “Colpa” dell’amministrazione Trump, che sta mettendo paletti sempre più severi per tutti gli ingressi negli States. La ragione prima è la sicurezza, ovviamente, ma se si programma un viaggio nel paese a stelle e strisce occorrerà anche stare attenti ai propri profili sui social media. La buona notizia è che al momento il provvedimento non riguarda i cittadini italiani, ma è comunque un segnale da tenere ben presente: la vita virtuale è e sarà sempre più associata a quella reale.

Consegnate le chiavi dei social

Come riporta l’Ansa, infatti, con questa nuova “stretta” sui visti a chi vuole entrare nel Paese verrà chiesto di consegnare le chiavi di accesso ai propri profili Facebook, Twitter, Google. Le autorità potranno così ricostruire tutta la storia online di una persona e verificare, ad esempio, eventuali segnali di radicalizzazione, attività di proselitismo o comunque azioni non gradite.

Per ora non tocca ancora ai Paesi “amici”

Per nostra fortuna, la misura, contenuta in una serie di nuove regole messe a punto dal Dipartimento di Stato, non riguarderà i cittadini di Paesi amici come l’Italia, la Francia, la Germania, il Regno Unito, il Giappone, la Corea del Sud o il Canada. Ma interesserà una platea ben più ampia rispetto all’ipotesi iniziale: quasi 15 milioni di persone. Si applicherà infatti non solo a chi fa richiesta di un visto di immigrazione, ma anche chi vuole entrare negli Usa per turismo o per motivi di studio e di lavoro. Interesserà dunque anche Paesi come Brasile, Cina, India e Messico. Nessun social media sarà trascurato: anche Instagram, Flickr, LinkedIn, Reddit, Youtube. Poi i siti cinesi Douban Sina Weibo o Youku, e il network russo VK.

Controlli a 360 gradi su tutti gli aspetti della vita

A dire la verità, questo pacchetto di misure pro sicurezza è ancora più pesante rispetto al mero controllo dei vari profili social. le autorità americane, infatti, saranno libere di analizzare anche qualunque traccia del passato e del presente del richiedente il visto. Ad esempio, potranno chiedere ai richiedenti il visto anche i numeri dei vecchi passaporti, i vecchi numeri di telefono e l’accesso agli indirizzi email. I richiedenti dovranno anche presentare i documenti dei precedenti viaggi e riportare se siano mai stati espulsi dagli Usa o se abbiano violato le leggi sull’immigrazione. Addirittura, le indagini si allargheranno anche ai parenti: le autorità degli States potranno infatti verificare il passato dei congiunti, così da controllare se qualcuno della famiglia possa esser stato coinvolto in attività terroristiche.

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